Il PNRR e le riforme per la decarbonizzazione

La decarbonizzazione rappresenta a nostro avviso un elemento indispensabile per uno sviluppo economico sostenibile e duraturo.

Lo sviluppo delle energie rinnovabili elettriche e la loro integrazione nei sistemi industriali, la rivolu-zione elettrica nei trasporti e l’incremento dell’efficienza in ambito civile sono temi centrali nel nuo-vo PNNR trasmesso dal Governo al parlamento.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, chiamato anche Recovery Plan, è un documento detta-gliato delle riforme che l’Italia intende avviare, da qui al 2026, per risollevare l’economia interna dalla crisi provocata dalla pandemia da coronavirus.

Il PNRR, 337 pagine di testo, è stato definito da Palazzo Chigi “un intervento epocale”.
Le riforme da attuare e i relativi investimenti sono organizzati in 6 missioni, suddivise per aree te-matiche, e 16 componenti.

Tra queste missioni, ampia rilevanza è stata data al tema della “Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica”. Sono stati stanziati a questo scopo, infatti, ben 68,6 miliardi, con l’intento di favorire: l’innovazione connessa allo sviluppo delle energie rinnovabili elettriche e la loro integrazione nel si-stema paese, la rivoluzione elettrica nei trasporti e l’incremento dell’efficienza in ambito civile e industriale.

Il settore civile è responsabile per circa il 27% delle emissioni nazionali e del 28% dei consumi energetici.

Incentivare la realizzazione di impianti rinnovabili nel sistema elettrico nazionale permetterebbe di far coincidere crescita economica, degli investimenti e del lavoro dando una spinta alla decarbo-nizzazione nel nostro paese. Bisogna sostenere lo sviluppo dei pannelli fotovoltaici, degli accumuli, di idrogeno verde, favorendo l’integrazione dei diversi sistemi.

L’efficienza energetica si qualifica come un settore a cui è associato un doppio vantaggio, sia am-bientale che economico. Il settore civile è responsabile per circa il 27% delle emissioni nazionali e del 28% dei consumi energetici. Accelerare la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio si-gnifica creare vantaggi in termini occupazionali, di riduzione della spesa energetica di famiglie e imprese, di riduzione dell’inquinamento urbano.

Anche l’abbattimento delle emissioni del settore dei trasporti sembra un elemento centrale del PNRR. I trasporti sono il principale driver di emissioni che alterano il clima. Circa l’80% delle emis-sioni totali da trasporti è dovuto al trasporto su strada, con 108 mln di tonnellate di CO2 nel 2018, che dovranno essere portate a “quasi zero” nei prossimi 30 anni. Agire su questo parametro è essenziale nel rispetto della salute dei cittadini e non è più rimandabile.

Infine l’industria. La trasformazione industriale già in atto, se incentivata, può essere un’opportuni-tà di sviluppo per il nostro paese senza precedenti, sia nel breve, sia nel lungo periodo. L’Italia è il secondo Paese manifatturiero in Europa. Nel 2017, il settore manifatturiero ha occupato circa 3,6 milioni di persone, di cui 450 mila nei settori dei materiali di base (metalli, minerali non metallici) e della chimica.

Secondo l’analisi del Green Recovery tracker “l’Ue è sulla buona strada per una ripresa ecologi-ca. Le misure di ripresa pianificate in nove stati dell’Ue rileva che circa 133 miliardi di euro sono assegnati ad attività a sostegno della transizione verde. L’Italia è la maggiore beneficiaria di Next Generation EU. Ma non dovrà presentare solamente una lista di progetti, bensì strategie signifi-cative.”

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